Sorveglianza sanitaria sul lavoro notturno: gli obblighi dell’azienda

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Sorveglianza sanitaria sul lavoro notturno: in cosa consiste e quali sono doveri, scadenze e sanzioni.

Dagli operai ai responsabili dei servizi di sicurezza, la salute delle figure professionali che operano nelle ore notturne deve essere monitorata con attenzioni specifiche. Tale responsabilità spetta all’azienda che deve farsi carico di tutte le verifiche del caso.

Vediamo i dettagli!

 

Quando si parla di lavoro notturno?

La fattispecie di lavoro notturno è definita dalla direttiva comunitaria n. 2003/88/CE e viene recepita dal D.Lgs. n. 66/2003 e sono da intendersi lavoratori notturni coloro che svolgono la propria mansione per almeno 7 ore consecutive (comprendenti l’intervallo), di cui almeno 3 tra la mezzanotte e le cinque del mattino.

In assenza di una contrattazione collettiva che ne abbassi il limite, il lavoratore notturno è soggetto all’orario appena indicato per almeno 80 giorni l’anno (tale soglia deve essere riconsiderata in caso di impiego a tempo parziale). Per esempio, se una dipendente lavora due giorni a settimana dalle 22:00 alle 5:00 per tutto l’anno è da ritenersi un lavoratore notturno.sorveglianza sanitaria lavoro-notturno

 

Effetti sulla salute del lavoro notturno

Secondo un buon numero di studi, chi lavora di notte per lunghi periodi di tempo è soggetto a un processo di invecchiamento più veloce con rischi legati alla salute. Alta (oltre il 60%) è anche la percentuale dei soggetti che soffrono di disturbi del sonno e di alcune patologie a essa connesse, quali: ipertensione o malattie ischemiche; tumore della mammella; stress e depressione; problemi digestivi.

Ecco che quindi, di fronte a questo quadro, le istituzioni nazionali e comunitarie hanno deciso di regolamentare capillarmente l’attività al fine di tutelare la salute delle persone.

 

L’obbligo di sorveglianza sanitaria sul lavoro notturno

Come accennato nell’introduzione la responsabilità della sorveglianza sanitaria sul lavoro notturno è del datore di lavoro. Lo stato di salute psicofisico deve essere, quindi, valutato a spese dell’azienda con una visita all’inizio del rapporto che deve essere rinnovata ogni 2 anni. I controlli possono essere svolti in strutture sanitarie pubbliche o da parte del medico del lavoro di cui all’art. 25 del D.Lgs. 81/2008. In caso di inadempimento, le sanzioni possono andare dall’ammenda (da 1.349,00 a 4.131,00 euro) fino all’arresto (da 3 a 6 mesi) a seconda del caso specifico.

 

Soggetti che non possono svolgere il lavoro notturno

Al di là del buono stato di salute, esistono una serie di categorie che non possono in alcun caso essere obbligate a lavorare di notte. Di seguito, un elenco dettagliato.

  • Lavoratore minorenne
  • Lavoratrice incinta
  • Lavoratrice o (in alternativa alla madre) lavoratore con figli di età inferiore a 3 anni
  • Lavoratrice o lavoratore unico genitore affidatario con figli di età inferiore a 12 anni
  • Lavoratrice o lavoratore con soggetto a carico appartenente alle categorie indicate dalla legge 104.

Le sanzioni per il datore di lavoro che non segue gli obblighi di legge relativi alla sorveglianza sanitaria sul lavoro notturno sono quelle indicate nel paragrafo precedente.

 

Per maggiori dettagli sulla sorveglianza sanitaria sul lavoro notturno e per una consulenza, non esitare a contattarci.

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