Negli ultimi tempi il tema vaccini e lavoro è stato ampiamente discusso. Tuttavia, la vaccinazione contro il Covid-19 non è l’unica che bisogna prendere in considerazione, specialmente in ambito lavorativo.
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I vaccini rappresentano uno degli elementi fondamentali nel sistema di medicina del lavoro e sono uno strumento di prevenzione che permette ai lavoratori di limitare il rischio biologico e, quindi, preservarne la salute. Non tutte le vaccinazioni sono obbligatorie ma, in base alla tipologia di lavoro svolto, può essere consigliato effettuarne alcune per scongiurare il rischio di contrarre dei virus.
Vediamo quindi cosa dice la normativa, come si classificano le vaccinazioni e quali sono nello specifico.
Vaccini e lavoro: la normativa
La normativa di riferimento, ovvero l’art. 2087 del Codice Civile, sancisce che “l’imprenditore è tenuto ad adottare, nell’esercizio dell’impresa, le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”. Il Decreto Legislativo 81/08 e s.m.i., invece, definisce come obbligo del Datore di Lavoro “la messa a disposizione di vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni”.
Vaccini e lavoro: come si classificano
Quando si parla di rischio biologico (leggi la nostra news a riguardo per saperne di più!), è bene sapere che ci sono vaccinazioni specifiche da effettuare al fine di prevenire un eventuale contagio. Il Datore di Lavoro deve attuare una valutazione completa per adottare tutte le misure di prevenzione e protezione.
In tema di sorveglianza sanitaria, le vaccinazioni per i lavoratori possono essere classificate così:
- Vaccinazione come requisito di legge: si tratta di un caso in cui c’è obbligo di verifica ed è necessaria per svolgere un determinato lavoro.
- Vaccinazione come raccomandazione: questa categoria richiede il vaccino per poter svolgere una mansione in sicurezza, dopo una valutazione del Medico Competente.
- Vaccinazione come requisito richiesto da paesi esteri: in questo caso è il paese estero in si viaggia per lavoro che potrebbe richiederla all’ingresso.
Vaccini e lavoro: quali sono
Ma quali sono le tipologie di vaccinazioni per lavoratori?
- Antitetanica: obbligatoria per i lavoratori indicati dalla legge n.292/1963. Tra questi abbiamo chi lavora in campo agricolo, manovali e addetti all’edilizia, minatori, operai addetti alla fabbricazione di cartoni, metallurgici e metalmeccanici, cantonieri, spazzini, lavoratori del legno, ecc.
- Anti Epatite B: fortemente consigliata per tutto il personale medico sanitario, le Forze dell’Ordine e per tutti il lavoratori che potrebbero entrare in contatto con questo virus.
- Vaccino anti-morbillo-parotite-rosolia (MPR) e varicella: consigliata per il personale operante nelle scuole d’infanzia primaria e secondaria di 1° e 2° grado e nelle collettività infantili e per gli operatori sanitari dell’area materno infantile e di reparti di malattie infettive.
- Vaccinazioni annuali antinfluenzali: eseguibile su base volontaria all’interno di programmi di promozione salute.
Comprendere l’importanza dei vaccini e attivarsi affinché i dipendenti siano informati e consapevoli su quali siano le vaccinazioni da effettuare, è il primo passo per proteggerli e garantire un posto di lavoro in cui le persone si sentono al sicuro.
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